mercoledì, maggio 16, 2007

titolo?

22 04 07
L’imprescindibilità del reale. Lo scorrere agnostico del tempo. Il rarefarsi delle idee dinnanzi al complesso frammentismo delle nostre scelte. L’inconsapevole affacciarsi sulla nostra esile vita di quel qualcosa che ci farà da nome. Il risuonare conturbante e seducente della litania della perversa parca che annuncia la fine dell’universo creatisi e modificatosi a misura delle nostre inutili passioni. Ora.
Ora che tutto sta per finire mi chiedo davvero a cosa sia servito tutto questo, se tutto questo peregrinare da un sentire all’altro, da un pensare all’altro, e, forse dallo sperare al temere, abbia avuto un senso per noi. Il passato è passato. È un disegno a carboncino sfumato e fuligginoso come il ricordo, è una fotografia ingrandita di un particolare immerso nell’eracliteo e inconsumabile scorrere del tempo, oppure un quadro appeso e incorniciato da rimirare nelle giornate uggiose. Ma è pur sempre qualcosa di finito e chiuso, una scatola nello sgabuzzino della nostra mente. Eppure ogni volta che ci serve qualcosa andiamo a riaprire quella scatola consunta. E nonostante questo il coperchio è pieno di polvere, il fondo marcio d’umidità.

4 commenti:

Ricchettauz ha detto...

La polvere...aspetta, dov'è che l'ho sentita? (>> http://pensavo.blogspot.com/2007/04/rispolvero-tra-le-bozze-e-siffio-via-un.html, guardate il titolo!! :p)

Detto ciò, intanto - cosa 1 - cosa sta per finire? Cioè, grazie, la scuola, ma visto che non credo ti riferissi direttamente a questo...Sta davvero per finire? (spero di aver pesato bene, altrimenti non si capisce nulla di questo commento). Secondo me no.
Ah - cosa 2 - premettendo che amo i carboncini e le foto vecchie, quando ci si chiede "a cosa sia servito questo", allora c'è qualcosa che non va. (Sì, lo so che per ora è tutto facile).
Ma se qualcosa non va - e parla uno che di non-parlare ne sa qualcosa, modestia a parte - è meglio parlarne - sì, parlo sempre io.
E sì, tutto ha avuto un senso, tranne forse qualcosa, identificabile, per esempio, nel togliere le versioni che alzerebbero i voti o l'eliminare spiegazioni perchè "non mi piace".
Anche se non piace, comunque è innegabile pensare che TUTTO, TUTTO, quello che succede è in noi come una riga scritta in un bel volume già stampato e mandato in libreria (che, quindi non si può più cambiare), ma che a qualcosa è servito. Assicuro.

Kay ha detto...

Tu sei per l'anima mundi eh? Tutto ha un senso. Bè sì c'è qualcosa che non va, appunto, lo so, ma come si fa a farlo andare? Forse tutto ha un senso, non dico di no, ma dico che, dannazione, non riesco avederlo. Perchè se io avessi la certezza che il male e la sofferenza del mondo portano a qualcosa di buono, saprei sopportare tutto, ma non c'è certezza... E poi il passato è veramente già scritto e chiuso, dovrei probabilemente imparare (o meglio reimparare) a guardare avanti e non voltarmi troppo indietro. Speriamo in bene. E oggi è anche una giornata positiva.

Kay ha detto...

comunque grazie

Ricchettauz ha detto...

anima mundi forse no. mi spaventerebbe un po' l'idea.
Solo forse convinto che tutto contribuisca.