mercoledì, maggio 30, 2007

Come Riki "rispolvernado tra le mie carte". Mi è stato detto che non è la mia prova migliore...
A voi:

"All’ improvviso capì che lui era li. Più che vederlo ne percepì la funesta presenza, sentì il consueto brivido scorrerle sulla pelle, frantumarle le ossa. Un odore acre la pervase, l’odore della paura, e un sapore secco e amaro le baciò le labbra, il sapore della violenza.
Prima ancora di voltarsi sapeva nettamente che avrebbe trovato il male dietro di lei.
Si girò con calma, lentamente per dargli l’occasione di assaporare il suo potere. Senza fretta, con la testa china avanzò verso di lui finché non fu tanto vicina da poter avvertire il suo respiro freddo sul collo. Si fermò e lo sentì sorridere. Così sapendo bene cosa stava facendo e scegliendo di farlo alzò il viso e il suo sguardo si scontrò con gli occhi di lui. Occhi freddi e gelidi come la morte ed animati non dalla vita ma dall’essenza stessa del male, occhi bianchi e piatti ma tanto profondi che lei vi si perse, annegando nella disperazione. Si sentì sospingere all’indietro e senza opporsi provò un acuto dolore al petto, come se il respiro di lui le avesse sottratto il calore dal corpo. La fitta si fece sempre più intensa, fino a percorrerle ogni nervo e a strapparla alla ragione. Poi percepì il vuoto premere contro il suo corpo e schiacciarla, sentì il silenzio inondarle la testa e assordarle le orecchie, pesante e terribile. Vide il buio mangiarle la vista, invaderle gli occhi esigendo la sua anima. Avvertì il tempo sgretolarsi dentro di lei e corroderle la mente.
E poi, il confortante nulla."

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